L’Amministrazione di Erice presente al settantesimo anniversario della Giornata nazionale delle vittime sul lavoro

Pubblicato il 12 ottobre 2020 • Comune

L’Assessora Rossella Cosentino, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale di Erice, ha partecipato ieri alle manifestazioni organizzate in forma contenuta (causa emergenza pandemica) per il settantesimo anniversario della Giornata nazionale delle vittime sul lavoro. Nel dettaglio, sono state organizzate una funzione eucaristica in suffragio dei caduti sul lavoro celebrata da Padre Adragna presso la Chiesa di SS. Maria Ausiliatrice e una cerimonia civile con corteo e deposizione di una corona d'alloro al monumento dedicato alle vittime del lavoro a piazza Vincenzo De Paoli. 

«Un sentito e doveroso ringraziamento – commenta l’assessora Cosentino - va al Presidente dell'ANMIL (Associazione Nazionale per i Mutilati e gli Infortuni sul lavoro) Antonio Maiorana per la forza di volontà e l'impegno profuso nell'organizzazione di una iniziativa di questa valenza, nonostante le criticità di questo periodo. L’invito rivolto al Comune di Erice è stato accolto da noi con grande interesse perché ci ha dato l'opportunità di partecipare a un importante momento di riflessione. Sono convinta del fatto che gli enti locali debbano dare il proprio contributo in tale direzione, invitando e sensibilizzando la collettività alla consapevolezza e alla diffusione della cultura della prevenzione, oltre che della sicurezza e della salute nell'ambiente lavorativo e nel percorso casa - lavoro "per il futuro del nostro Paese e delle “nuove generazioni", attivando sinergie con le associazioni, i sindacati, le aziende e gli stessi lavoratori, promuovendo e incentivando azioni concrete - come corsi di formazione sulla sicurezza, sulla vigilanza e sul monitoraggio del rispetto delle normativa dei protocolli da seguire nella prassi lavorativa. Solo così potremo pensare di riuscire a ridurre i dati pubblicati dall'Inail riguardanti gli incidenti sul lavoro e le morti bianche, da valutare non soltanto come aridi numeri, ma come vite umane di lavoratori, famiglie, individui che hanno sperimentato sulla propria pelle le lacune della sicurezza nei contesti di lavoro. Continueremo dunque a lavorare uniti in questa direzione».