Il messaggio di auguri della Sindaca Toscano in occasione della Santa Pasqua

Pubblicato il 9 aprile 2020 • Comune

Care concittadine, cari concittadini,

siamo tutti consapevoli che sarà una Pasqua diversa, per certi versi anomala. Non voglio mentirVi, perché non sono abituata a farlo. Purtroppo non sarà come gli altri anni.

Siamo tutti profondamente segnati da un’emergenza che nessuno di noi aveva messo in conto e che ci costringe a vivere le nostre vite in maniera differente. Ciò vale per le nostre libertà, oggi profondamente limitate. Vale per il nostro lavoro, modificato se non, purtroppo, compromesso. Vale anche e, soprattutto, per la nostra socialità, segnata dalla distanza fisica. Soprattutto quella coi nostri familiari, ai quali siamo abituati a regalare affetto e coi quali trascorriamo momenti di convivialità che oggi risultano impossibili.

Non sarà come gli altri anni, dunque, perché non ci potremo riunire con tutti i parenti, i nostri amici, le persone a cui teniamo. Dovremo restare a casa, con senso di responsabilità. Ma dovremo cogliere da questa nuova, difficile, esperienza tutti gli aspetti positivi e gli insegnamenti che, seppur residuali, possono e devono divenire i giusti incentivi per risollevarci e guardare con fiducia al futuro. Le scintille che potranno innescare la ripartenza della nostra società, che ci sarà.

L’amore delle nostre famiglie, la coesione sociale, il senso di appartenenza ad una comunità cittadina, regionale, nazionale, sono principi cardine ai quali appigliarsi e fare nostri. Vere e proprie certezze, fondamentali anche per accettare di trascorrere la Pasqua in maniera differente. Che non è poi un sacrificio così grande, se solo proviamo a valutare la situazione emergenziale in cui ci troviamo, la solitudine di chi ci ha lasciati senza poter dare un ultimo saluto ai propri cari, la sofferenza di chi ha perduto qualcuno senza poterlo assistere, l’impossibilità di poterli ricordare recandosi al cimitero, il lavoro instancabile di chi garantisce la nostra salute, la nostra sicurezza, lo svolgimento del lavoro ordinario e necessario perché il Paese non si fermi definitivamente.

Sono tutti motivi che dovrebbero farci riflettere e darci la forza e la convinzione per andare avanti senza recriminazioni né dubbi. Trascorreremo questa Pasqua a casa ed in maniera atipica, ma consapevoli che ci stiamo dimostrando forti e coraggiosi come forse neppure noi credevamo. Dobbiamo continuare a farlo.

Il nostro pensiero può e deve essere rivolto, in questo momento, a chi sta peggio di noi e sta vivendo momenti di difficoltà di salute, economica ed emotiva. Il Comune che ho l’onore di amministrare insieme ai miei assessori farà la propria parte affinché nessuno possa sentirsi solo. Lo stesso dobbiamo fare tutti, in qualità di cittadini: aiutiamo chi è in difficoltà, nel rispetto delle restrizioni e nei limiti delle possibilità di ciascuno, dando una mano o donando qualcosa: l’Amministrazione Comunale ha lanciato iniziative come “La spesa sospesa” o “Azienda Solidale” le cui modalità per aderire sono riportate nel nostro sito web istituzionale.

Il mio migliore augurio va a tutti Voi, indistintamente. Ma permettetemi di nominare alcune categorie (e ciò non è affatto scontato) che si stanno particolarmente spendendo in questa fase, con grandi meriti. Penso ai medici e all’intero personale sanitario, alle forze dell’ordine, agli operatori ecologici, ai dipendenti dei supermercati e delle attività commerciali, ai docenti, ai farmacisti, ai volontari della Protezione Civile, delle associazioni e delle parrocchie, ai dipendenti comunali e a quelli dei servizi di assistenza domiciliare e a tutti coloro i quali continuano ad assicurare un servizio indispensabile per far sì che il nostro Paese non si fermi.

La Pasqua è il simbolo religioso della resurrezione, della rinascita. Credo che sia importante ricordarlo perché gli importanti messaggi spirituali che questa ricorrenza custodisce (e che non devono passare in secondo piano, mentre siamo costretti a rinunciare alle nostre celebrazioni religiose), possono e devono divenire metafora del cambiamento che tutti ci auguriamo possa concretizzarsi quanto prima.

Usciremo da questa situazione e ne usciremo ancora più forti e uniti di prima: siamo Italiani, Siciliani, Ericini e dobbiamo esserne fieri. Dimostriamolo restando a casa anche a Pasqua (e Pasquetta). Senza tristezza, ma con la voglia e la certezza di tornare il prima possibile a riappropriarci delle nostre vite.

La Sindaca di Erice

Daniela Toscano Pecorella